Piergiorgio Gawronski

il coraggio di cambiare

Veline e soubrettes nelle liste Europee (meno male che c’è Veronica)

Posted by piergiorgiogawronski on April 29, 2009

Veronica Lario, moglie di Berlusconi, soffre: “Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire”. Nonostante ciò, ha deciso coraggiosamente di denunciare il “ciarpame senza pudore” che il PDL si appresta ad inviare a Bruxelles per rappresentarci. “Attreverso il paravento delle curve e della bellezza femminile” emerge “la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere, che offende la credibilità di tutte…”. Chiarissimo: Berlusconi è la degenerazione finale (o vogliamo andare ancora oltre?) della “casta” intoccabile di politici che ci domina.

Ce ne fossero di italiani così: invece del solito “tengo famiglia” con il quale pieghiamo la schiena al prepotente di turno, Veronica ci mostra come si può uscire da questo malinconico declino italiano: tenere la schiena dritta, e pagare il prezzo con dignità!

Ma è altrettanto sconvolgente, per arroganza, la risposta di Berlusconi a quella “signora”. Non mi riferisco tanto ad alcune sue dichiarazioni (I candidadi del PD sono “maleodoranti”, “io sono il genitore più amato dai figli”, “la signora” si è prestata a una manovra politica, ecc.). Mi riferisco ai “fatti”. Da quando il Capo ha dettato la linea, verso le ore 12:30 di oggi il sito di Forza Italia si è aperto a una valanga insulti personali contro Veronica: evidentemente orchestrata (abbiamo provato a mandare un messaggio in difesa di Veronica, ma guarda caso non è stato pubblicato). Non dico che Berlusconi e il PDL non debba difendersi da o replicare alle accuse: ma il modo che hanno scelto è tipicamente squadrista: nessun messaggio immesso sul sito risponde nel merito; tutti – dal Gran Capo all’ultimi dei militanti – attaccano Veronica sul piano personale: “Attricetta”, “sputa nel piatto in cui mangia”, “approfitta dei soldi del marito”… ci manca solo che gli diano della prostituta.

Nulla di nuovo soto il sole. In America lo chiamano “character assassination”. Quando non hai nulla da replicare nel merito, calunniare per togliere credibilità all’interlocutore è l’unica strada che rimane. Disgustoso!

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Dobbiamo avere paura dell’influenza messicana?

Posted by piergiorgiogawronski on April 28, 2009

 Secondo il Ministro Frattini “il nostro paese non è a rischio”: si tratta di una ovvia falsità, giacché il nostro paese è “a rischio” di contagio esattamente come tutti gli altri. L’atteggiamento del Governo Berlusconi è sempre quello di minimizzare o negare i rischi che ci sono. Fanno bene?

Io penso che la paura sia una giusta molla che ci spinge a prendere le precauzioni necessarie, a informarci, a cambiare i nostri comportamenti. Non credo affatto che la paura degeneri facilmente nel panico, in comportamenti irrazionali e controproducenti. Certo, per essere efficaci, la valutazione del rischio reale deve portare a una “giusta” dose di allarme sociale: reagire eccessivamente a rischi praticamente inesistenti ci distoglie dai rischi più seri. Ma l’epidemia suina è un rischio vero, serio, e pericoloso. Non ha senso pensare: “speriamo che, a me, non mi prenda”: questa sì che è una reazione irrazionale.  

 Allora perché il governo ha questa tendenza sempre a negare l’esistenza di qualsiasi rischio? Ho il sospetto che il governo Berlusconi si voglia proporre in modo paternalistico, chiedendoci una delega per ogni problema, anche quando da solo non ci può arrivare. Questo è un atteggiamento pericoloso: il rischio è che si ripeta qualcosa di simile a quanto è successo in Abruzzo (lo sciame sismico dei sei mesi precedenti indicava chiaramente il rischio di terremoto, che però le autorità hanno pervicacemente negato). A forza di addormentare gli italiani, poi finisce che la realtà ci colpisce all’improvviso.

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Un 25 Aprile nella concordia…

Posted by piergiorgiogawronski on April 26, 2009

Questo 25 Aprile è stato più sereno, più armonico del solito. Grazie a Napolitano, che ha parlato chiaro in difesa della Costituzione: è intorno ad essa che si può e si deve realizzare l’unità degli italiani. Grazie a Fini, che nei mesi scorsi si è avvicinato all’idea di democrazia (quella liberale, garantista) incarnata enlla Costituzione. Grazie anche a Berlusconi, che “ha detto cose importanti”, e si è allineato anche lui. Non è la prima volta, però, per Silvio. E poiché si tratta dello stesso uomo che solo poche settimane fa voleva chiudere il Parlamento, che ha lavorato con impegno per ridurre al massimo l’indipendenza degli altri poteri dello Stato, della TV, delle Autorità Garanti dal Governo, c’è da temere che si tratti dell’ennesima piroetta, per poi meglio infinocchiarci. Ma tant’è: intanto certe cose le ha dette. Per quel che valgono, godiamocele, e speriamo che la smetta di minare la democrazia italiana. Sperare è legittimo. In fondo, anche Silvio ha un’anima!

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La Turchia deve entrare in Europa?

Posted by piergiorgiogawronski on April 25, 2009

Poiché le elezioni Europee si avvicinano, affronto un tema che mi è stato proposto da una stimata lettrice (Isabella: v. commenti). La questione dell’ingresso della Turchia in Europa divide profondamente i cittadini e i governi Europei, e sembra destinata a diventare – per iniziativa delle destre – uno dei principali argomenti del dibattito elettorale. Mentre i negoziati continuano, e nessuno dubita che la partnership debba crescere, alcuni, come Emma Bonino,  sostengono l’ingresso rapido della Turchia (Berlusconi è fra questi), mentre altri rigettano l’idea che la Turchia possa entrare nel giro di 10-15 anni come membro a pieno titolo nell’U.E.

 

Le argomentazioni “contro” sono molteplici: la Turchia non è geograficamente in Europa, la Turchia non è un paese cristiano, i Turchi non sono di razza indo-europea, i Turchi sono storicamente “nemici”, i Turchi sono euro-scettici, i Turchi sono troppi (71 mil.), i Turchi non rispettano i diritti umani. Ognuna di queste argomentazione ne ha una contraria (ad es.: “se i Turchi sono tanti, tanto meglio, perché con il loro ingresso crescerebbe il potenziale geo-politico e militare dell’U.E.”). Nessun testo scritto tuttavia comunica la carica di emotività che sta dietro a questo tema quanto l’ascolto di un dibattito, come quello (in inglese) in questo civilissimo video.

 

Personalmente, penso che l’Unione Europea non è attualmente in grado di assorbire un altro grande paese, a causa delle sue strutture politiche troppo fragili (troppi poteri di veto: ci manca solo quello della Turchia!). Inoltre, il divario di reddito pro capite fra la Turchia e l’Europa è troppo alto, e costituisce un incentivo troppo forte all’emigrazione verso l’Europa. Per questi due motivi, ritengo che una “partnership speciale”, una politica di amicizia, una stretta alleanza con la Turchia siano la soluzione migliore. Dissento quindi da Berlusconi, la cui continua pressione sugli altri paesi europei per fare entrare la Turchia non sembra tanto fondata su studi seri (dove sono i position paper del governo italiano che individuano il nostro interesse nazionale sull’argomento??) o strategie ponderate, quanto invece parte di una irresponsabile sceneggiata con cui il nostro Primo Ministro interpreta il suo ruolo internazionale.

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La Direzione Nazionale del PD

Posted by piergiorgiogawronski on April 21, 2009

Franceschini ha presentato le liste dei candidati del PD alle prossime elezioni europee. Non ci sono  furfanti, nessuno scandalo; ma sono state immesse poche competenze. Si tratta di liste scialbe, che non danno nessun segnale che il PD ha capito la svolta che ci chiedono i nostri elettori. Mi sono dunque astenuto sulle liste del Nord e ho votato contro quelle del Centro e del Sud.

Franceschini ha anche detto che nel Parlamento Europeo il PD starà con i socialisti, ma non nei socialisti. Cosa vuol dire, non lo abbiamo capito.

Infine, Franceschini ha chiesto di schierare il PD a favore del referendum che vuole abrogare la Legge Elettorale vigente. Ha motivato così: “Il risultato che otterremmo con il referendum peggiorerà la situazione. Ma costringererà il Parlamento a fare una nuova legge elettorale. Inoltre noi abbiamo sempre detto che siamo contro la Legge attuale,  e gli elettori non capirebbero se ci tiriamo indietro sul referendum”. Io ho votato – assieme a Bassanini, Lanzillotta, e Gentiloni –  contro la proposta di Franceschini, perchè “in una situazione di crisi democratica il tanto peggio tanto meglio è un gioco pericoloso”, perché “è pacifico che il risultato che si ottiene con il referendum è peggiore di quello attuale”, perché “se il Parlamento dovrà rifare la Legge elettorale, sarà la stessa maggioranza che ha fatto il “porcellum” a farla (la destra), e  non mi pare che dal 2006 ad oggi sono migliorati”, perché se poi il Parlamento non fa una nuova legge il rischio è che il PDL si presenti da solo alle elezioni politiche e prenda  – con solo il 40% dei voti –  il 55% dei seggi, che uniti a quelli della Lega consentiranno alla destra di fare quello che vuole della Costituzione senza neppure consentire ai cittadini di votare”. Ho quindi proposto di schierare il partito per il “sì” alla abrogazione delle candidature multiple, e per il “no” agli altri quesiti. La D.N. ha deciso altrimenti.

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